SIRACUSA: L'ORECCHIO DI DIONISIO

Una delle città italiane più intriganti e ricche di storia è Siracusa in Sicilia.

La Sicilia nasconde luoghi davvero mitici. Posti che uniscono storia, leggenda e personaggi famosi, proprio come: l’Orecchio di Dionisio. Si tratta di una grotta artificiale, conosciuta anche come Orecchio di Dionigi, nell’antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, proprio sotto il Teatro Greco di Siracusa.

Si tratta di una grotta artificiale, profonda 65 metri per circa 23 di altezza, e larga dai 5 agli 11 metri. Ha una forma singolare: frontalmente appare come un imbuto rovesciato, e si presenta con una strana sinuosità che evoca un padiglione auricolare. 

La sua particolare forma a “S” la rende un luogo di amplificazione acustica dei suoni. Questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta. Da quella traccia, i costruttori scavarono verso il basso, dando vita alla forma attuale. Ma perché si chiama Orecchio di Dioniso e a cosa serviva? Perché c’entra anche il grande Caravaggio in questa storia?

Perché viene chiamato Orecchio di Dionisio?

Secondo la leggenda, la sua particolare forma a orecchio d’asino diede spunto al pittore Caravaggio per ideare il nome Orecchio di Dionisio. (Caravaggio si era recato nella città  nel 1608, in compagnia dello storico siracusano Vincenzo Mirabella).

Secondo la tradizione, il tiranno Dionisio fece scavare la grotta dove rinchiudeva i prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. Grazie alla sua forma, l’Orecchio ha caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a sedici volte, ad esempio se si prova a battere le mani, a bisbigliare o ad accennare un “la”, il suono rimbomba e si sente in tutta la struttura.

Dopo l’utilizzo, probabilmente occasionale, come prigione per gli ateniesi, questo uso divenne tipico nella dittatura di Dionisio, il quale vi avrebbe rinchiuso il poeta Filosseno perché colpevole di non aver apprezzato molto le opere letterarie del tiranno. 

La leggendaria grotta fa parte del circuito del Parco Archeologico della Neapolis, che si caratterizza non solo per le splendide rovine della Siracusa antica, ma anche per le peculiari latomie, ovvero le cave di pietra che venivano scavate da prigionieri costretti ai lavori forzati, spesso qui anche incarcerati: in questo aspetto la leggenda dell’Orecchio di Dionisio affonda le radici nella storia.

 

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